Dal 1° luglio 2019 sarà possibile acquistare la Firenze Card, tessera di accesso al circuito museale di Firenze, anche nel Museo della Misericordia al quarto piano della storica sede in piazza Duomo.
La vendita delle tessere avverrà esclusivamente mediante carte di pagamento o di credito.
Il 20 gennaio 2016 è stato inaugurato – alla presenza di S. E. Cardinale Arcivescovo Giuseppe Betori – il nuovo Museo della Misericordia, posto al quarto piano della Sede in piazza Duomo.
La sua realizzazione è frutto di tre intensi anni di lavoro, che hanno portato alla definizione di un percorso museale che si snoda in 14 sale, distribuite in circa 600 metri quadri. Il progetto è stato realizzato dallo studio degli architetti Noferi e Locorotondo ed è stato seguito dall’Ing. Mauro Romero in qualità di Capo di Guardia responsabile degli Immobili dell’Arciconfraternita e da Enrico Santini, Capo di Guardia responsabile del Museo e del Patrimonio Artistico.
Al suo interno è testimoniato il ruolo che il Sodalizio ha avuto per Firenze. La Misericordia nacque quando il domenicano Pietro da Verona, giunse a Firenze per combattere gli eretici patari. Si formarono delle compagnie di cittadini – le Compagnie della Fede – che in pochi mesi ebbero ragione degli avversari. A quel punto, deposta la spada, quegli stessi uomini cinsero il rosario per dedicarsi ad opere di Misericordia.
E, dunque, quasi 8 secoli fa, nacque un’Istituzione che si pose concretamente a servizio del prossimo e divenne esempio di sconfinata carità, ispirando la nascita di numerose Consorelle: oggi le Misericordie in Italia sono 700 e 1.000 nel mondo.
Il ruolo svolto dal Sodalizio fiorentino, lo dimostrano i numerosi documenti di archivio, divenne sempre più un servizio sociale. Così che la sua storia andò a intrecciarsi, saldamente, con quella della città che ne fu culla. Più volte i Medici, i Lorena, ma anche l’Italia ormai unita, si rivolsero alla Misericordia per risolvere problemi di natura collettiva.
Così fu per quelli dei mendicanti e delle loro esigenze, dei malati di mente, degli orfani, delle vedove, dell’assistenza ai condannati a morti e alle loro famiglie.
Fra i Fratelli della Misericordia troviamo principi e duchi, re e capi di governo, sacerdoti, artigiani, operai, uomini e donne del popolo fiorentino. I loro nomi sono conservati nei grandi registri che, da secoli, sono conservati nell’Archivio. La città è orgogliosa del loro esempio, perché grazie al loro contributo Firenze non è stata eccellenza solo nelle arti, nei commerci, nella finanza e nella scienza, ma anche nell’attenzione verso gli ultimi.
La scelta delle opere, dei documenti d’archivio e degli oggetti che racchiudono, sinteticamente, i quasi otto secoli di storia della nostra Arciconfraternita è avvenuta, da parte del responsabile del Patrimonio Artistico Enrico Santini, con la preziosa collaborazione della Soprintendenza per le Belle Arti e Paesaggio di Firenze – nelle persone della Dott.ssa Maria Matilde Simari e della Dott.ssa Jennifer Celani – e delle archiviste Dott.ssa Barbara Maria Affolter e Dott.ssa Laura Rossi.
Quattro filmati, proiettati su appositi schermi, illustrano – in italiano e in inglese – le origini, la storia della Misericordia, il periodo della peste ed i servizi che, oggi, l’Arciconfraternita svolge.
Nel percorso museale sono racchiuse le testimonianze di oltre sette secoli di attività, di committenze artistiche, di lasciti e donazioni – segno tangibile della gratitudine del popolo fiorentino verso l’Istituzione – fino ad ora solo parzialmente visibili al pubblico, perché conservate in uffici e archivi della Misericordia di Firenze.
Si tratta di una ricca esposizione che racchiude circa ottanta pezzi, molti dei quali appositamente restaurati per il Museo, tra manoscritti, quadri, stemmi, arredi, oggetti d’uso e manufatti dell’artigianato fiorentino; oltre ad una copia del 1500 dello Statuto dell’Arciconfraternita.
E’ possibile ammirare opere di pregio realizzate da importanti autori come Santi di Tito, Benedetto da Maiano, Sano di Pietro, Bachiacca, Sogliani, G. Battista Naldini, Butteri, Dono Doni, Puligo, Carlo Dolci e tele del periodo caravagesco e di quello contemporaneo con Annigoni e Chaplin.
Tutte opere che la Misericordia ha conservato con cura ed amore, a testimonianza del rispetto della memoria dei benefattori.
Attraverso le singole sale è possibile notare come l’Arciconfraternita sia sempre stata al passo con i tempi, sapendosi attualizzare al contesto storico, sociale e tecnologico. Nel trasporto dei malati, per esempio, si è passati dalla “zana” al “cataletto” per poi arrivare, dopo una lunga evoluzione dei mezzi di trasporto, alle ambulanze dotate di moderne strumentazioni.
Costo del biglietto: € 8
Il percorso museale è agibile per sedia a rotelle
Elenco delle opere principali :
– Pietro Annigoni, San Girolamo Penitente, olio su tela e San Girolamo, tecnica mista su carta;
– artisti caravageschi: il Cristo fra dottori, olio su tela di Dirck Van Baburen,del XVII sec. e Ritorno del figliuol prodigo di Valentin De Boulogne, (olio su tela dell’inizio del XVII sec.) che, dopo un lavoro di restauro, sarà prestato al museo newyorkese Metropolitan prima e al parigino Louvre dopo;
– attribuita a Francesco Del Brina, Madonna con Bambino e San Giovannino, olio su tavola;
– Croce stazionale appartenente alla Bottega del Giambologna;
– due terrecotte dipinte (Gesù Bambino e San Giovannino) della Bottega Della Robbia del XVI sec.;
– due sculture di Francesco Collina che rappresentano San Sebastiano, una realizzata in bronzo, l’altra in terracotta;
– due oli su tavola di Santi di Tito, San Sebastiano 1578 – 1580; San Tobia 1578 – 1580 e le sette Opere di Misericordia
– Carlo Dolci, San Giovanni Battista olio su tavola, del XVII sec.;
– Scuola senese, Madonna con il Bambino, tempera su tavola e foglia d’oro, del XVI sec.;
– Francesco Ubertini, detto il Bachiacca, Madonna con Bambino, San Giuseppe e San Giovannino, olio su tavola, metà del XVI sec;
– Benedetto di Leonardo, detto Benedetto da Maiano, Crocifisso, scultura in legno dipinto, del XV sec;
– Giovanni Antonio di Francesco Sogliani, Madonna con Bambino e San Giovannino, olio su tavola, del XVI sec., dono del Granduca di Toscana Pietro Leopoldo;
– Elisabeth Chaplin, La beatitudine, olio su tela, del XX sec.